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Ogni anno, miliardi di franchi svizzeri affluiscono verso le società internazionali che si occupano di armamenti. Le armi prodotte con questo denaro vengono utilizzate in svariate guerre, causando danni enormi. Qui entra in gioco la nostra iniziativa contro i commerci bellici: vogliamo evitare che il nostro denaro sia utilizzato per danneggiare e uccidere altre persone. Un SÌ all’iniziativa contro i commerci bellici non solo è necessario dal punto di vista etico, ma anche da quello economico e per una questione di neutralità.

L’INIZIATIVA CONTRO I COMMERCI BELLICI…

…rende il mondo più pacifico

Dalla fine della guerra fredda abbiamo assistito a un constante aumento del commercio di armi e a uno spaventoso sviluppo innovativo della loro tecnologia. Eppure, il mondo non è diventato più pacifico e sicuro. Anzi, più armi sono in circolazione e più pericoloso può diventare anche il più piccolo dissidio. Le persone che soffrono per la presenza eccessiva di armi sono spesso oppresse da regimi autoritari, minacciate da attori para-statali, cacciate dalle loro case a causa di un futuro incerto e infine uccise. Ciò dimostra come una vita normale non è possibile finché il commercio di armi continua a crescere in modo incontrollato.

Gli sforzi per regolamentare il commercio di armi in modo più rigoroso sono lodevoli, ma non ancora sufficienti: il commercio illegale di armi dilaga ovunque ed è particolarmente minaccioso laddove le strutture democratiche sono traballanti e la società civile è esposta a un’azione arbitraria dello Stato e di attori parastatali. Le armi dirette a questi paesi sono state prima finanziate, poi prodotte e infine spedite. Quanto più questo commercio è condannato e il finanziamento è limitato, tanto maggiori sono le possibilità di una reale e diretta pacificazione nelle regioni colpite.

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…combatte le cause della migrazione

Milioni di persone in tutto il mondo sono spinte ad abbandonare le loro case a causa di conflitti armati. Nel 2019 circa 97,5 milioni di persone erano in fuga dalla guerra, dalle persecuzioni e dalle violazioni dei diritti umani. Quasi due terzi  sono sfollati interni, ovvero rimangono nel paese ma sono costrette e costretti a lasciare la loro regione d’origine. Come se ciò non bastasse, i loro destini si perdono nella cronaca quotidiana e  l’importanza dell’industria degli armamenti per la migrazione forzata di intere popolazioni non viene mai messa in evidenza. Resta il fatto che due dei motivi più importanti per la fuga sono le guerre e la violenza, nonché le violazioni dei diritti umani. La gente fugge dai bombardamenti, dal reclutamento forzato, dagli attacchi armati e dall’oppressione. È inaccettabile che la Svizzera contribuisca finanziariamente alla produzione di armi che vengono utilizzate contro le persone e che le costringono a fuggire.

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…protegge la neutralità della Svizzera

Milioni di persone in tutto il mondo sono spinte ad abbandonare le loro case a causa di conflitti armati. Nel 2019 circa 97,5 milioni di persone erano in fuga dalla guerra, dalle persecuzioni e dalle violazioni dei diritti umani. Quasi due terzi  sono sfollati interni, ovvero rimangono nel paese ma sono costrette e costretti a lasciare la loro regione d’origine. Come se ciò non bastasse, i loro destini si perdono nella cronaca quotidiana e  l’importanza dell’industria degli armamenti per la migrazione forzata di intere popolazioni non viene mai messa in evidenza. Resta il fatto che due dei motivi più importanti per la fuga sono le guerre e la violenza, nonché le violazioni dei diritti umani. La gente fugge dai bombardamenti, dal reclutamento forzato, dagli attacchi armati e dall’oppressione. È inaccettabile che la Svizzera contribuisca finanziariamente alla produzione di armi che vengono utilizzate contro le persone e che le costringono a fuggire.

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…è economicamente vantaggiosa

Investire sostenibilmente è redditizio e per questo motivo molte società finanziarie stanno prendendo questa via. Gli investimenti sostenibili sono il futuro dei mercati finanziari: non c’è quasi nessun istituto finanziario che non abbia ancora una simile strategia o che abbia fatto della sostenibilità e dell’investimento sostenibile la sua missione. Il mercato degli investimenti sostenibili è cresciuto del 62% solo nel 2019. Un dato che può essere motivo di ottimismo, ma che va trattato con cautela: i vari approcci agli investimenti finanziari sostenibili si basano su criteri molto diversi – e l’esclusione delle aziende produttrici di armamenti è ben lontana dall’essere un criterio standard. Senza obblighi di legge e controlli sufficienti, c’è sempre il pericolo che l’autoregolamentazione del mercato trascuri importanti lacune. L’iniziativa contro i commerci bellici vuole portare a una maggiore trasparenza e a regole più severe in questo settore.

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…protegge il nostro clima 

L’industria degli armamenti è uno dei settori più inquinanti: causa infatti una doppia contaminazione prima attraverso la produzione di armi e poi a causa del loro uso. I prodotti dell’industria degli armamenti inquinano fortemente l’ambiente e contribuiscono al contempo alla nascita di nuove zone di conflitto. La Svizzera non ha assolutamente bisogno di co-finanziare tutto questo – e ogni franco che non viene investito in armi può essere utilizzato per il futuro dell’umanità.

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